Il pianto del neonato: capirlo, accoglierlo,  affrontarlo

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Come gestire il pianto senza stress

Imparare ad ascoltare, accogliere e rispondere con consapevolezza

Il pianto è il primo linguaggio del neonato. Imparare ad ascoltarlo, senza paura e senza sentirsi inadeguati, può cambiare profondamente il modo in cui vivi i primi mesi con il tuo bambino.

È una delle esperienze più intense della genitorialità, soprattutto all’inizio. Ci mette a confronto con le nostre emozioni più profonde: la paura di non essere capaci, la sensazione di inadeguatezza, il bisogno disperato di silenzio e pace.

Eppure, per un neonato, piangere è una forma di comunicazione potente e naturale. È il modo in cui dice:
“Ho bisogno di te.”

In questo articolo ti accompagno a riconoscere i diversi tipi di pianto e a rispondervi con più consapevolezza, riducendo il senso di stress e imparando ad accogliere anche quei momenti che sembrano insormontabili.

Perché i neonati piangono?

Il pianto non è un capriccio. Non è un errore. È un bisogno che si fa voce.

Un neonato può piangere perché:

  • ha fame o sete

  • è stanco ma non riesce ad addormentarsi

  • ha il pannolino sporco

  • ha caldo o freddo

  • ha bisogno di contatto

  • è sovrastimolato

  • sta scaricando tensione

…e a volte, piange senza una causa evidente, semplicemente perché è l’unico modo che ha per dirti:
“Ho bisogno che tu mi stia vicino.”

🌘 L’ora delle streghe: quando il pianto sembra non finire mai

Nel tardo pomeriggio, mentre cala la luce e la casa si anima di nuove voci e odori, per molti genitori inizia una delle fasi più temute della giornata: l’ora delle streghe.

Un nome evocativo per descrivere ciò che accade in tantissime famiglie: un momento in cui il neonato diventa improvvisamente inconsolabile, richiede attenzioni continue, piange senza apparente motivo e nulla sembra funzionare.

Compare intorno alla seconda settimana di vita, raggiunge il picco tra la sesta e l’ottava, e tende a ridursi verso il terzo-quarto mese.

Cosa può causarla?

  • Stanchezza eccessiva: il sistema nervoso del neonato è immaturo. Se resta sveglio troppo a lungo, l’accumulo di cortisolo (ormone dello stress) può renderlo irritabile proprio verso sera.

  • Sovra o sotto stimolazione: anche un ambiente troppo caotico o, al contrario, troppo povero di stimoli può generare disagio.

  • Reflusso: più frequente la sera, specie se non ha ruttato bene durante il giorno.

✨ Strategie per affrontare l’ora delle streghe

1. Osserva il suo ritmo

Non forzare il sonno: crea un ambiente rilassante (luci soffuse, voce bassa, pochi stimoli).
Non tutti i neonati si addormentano alle 19:30. Segui i suoi segnali.

2. Offrigli contatto

Il babywearing è un ottimo alleato. Anche un massaggio neonatale o un bagnetto caldo con luci soffuse possono aiutare.

3. Non sottovalutare le poppate serali

L’alimentazione a grappolo è normale. Il bambino stimola il latte e si autoregola. Non è vizio.

4. Rumore bianco e pacche ritmiche

I rumori continui e le pacche leggere sul sederino calmano e regolano il sistema nervoso.

5. Una boccata d’aria

Una breve passeggiata nel tardo pomeriggio può riequilibrare il suo stato emotivo.

6. Chiedi supporto

Un cambio di braccia, 10 minuti per te, un piatto caldo: tutto questo fa la differenza. Non devi affrontare tutto da sola.

Accettare che è una fase transitoria e non cercare soluzioni perfette, ma semplicemente stare con il bambino, è spesso il passo più importante.

✨ Il Metodo delle 5 S

Ideato dal pediatra Harvey Karp, questo metodo si basa su un principio semplice: ricreare le condizioni rassicuranti dell’utero.
Ecco le 5 “S”:

1. Swaddling – Avvolgere

Avvolgere il neonato in una copertina leggera aiuta a calmarlo.
🧺 Usa una mussola morbida, lasciando liberi i fianchi.

2. Side/Stomach – Posizione laterale o pancia sotto (solo in braccio!)

Aiuta a ridurre le coliche.
⚠ Mai mettere il neonato a dormire su un fianco o a pancia in giù.

3. Shushing – “Shhh” ritmico

Riproduce i suoni uterini.
🌀 Puoi usare la tua voce, un’app, l’asciugacapelli o il phon.

4. Swinging – Dondolare

Movimenti piccoli e ritmici calmano il sistema nervoso.
👶 Culla il tuo bambino in fascia o sulle ginocchia.

5. Sucking – Succhiare

La suzione ha un effetto calmante.
🍼 Seno, ciuccio o dito pulito possono essere utili.

🤱🏼 Quando il pianto ti mette alla prova

A volte, anche se farai tutto "giusto", il tuo bambino continuerà a piangere.

E va bene così.

Non stai sbagliando. Lui ha bisogno di te, non solo per smettere di piangere, ma per essere accompagnato nel disagio.

Se ti senti sopraffatta:

  • Passa il bimbo a qualcun altro per qualche minuto

  • Respira, anche solo per 5 minuti

  • Ricorda: non sei sola

Una relazione che nasce anche nel pianto

Ogni sera difficile, ogni lacrima, può essere uno spazio di incontro tra voi.
Un’occasione per costruire fiducia, anche quando tutto sembra faticoso.

Non servono soluzioni perfette.
Serve presenza, ascolto e compassione verso te stessa.

Non chiederti “Perché non smette?”
Prova a chiederti:
“Come posso esserci per lui, adesso?”

💬 Vuoi approfondire?

Se ti senti confusa, se il pianto ti mette alla prova ogni giorno, se vuoi imparare a leggere meglio i segnali del tuo bambino, possiamo lavorarci insieme.

👉 Nella sezione Servizi trovi i percorsi che offro per accompagnarti nel costruire una relazione più consapevole e fiduciosa con il tuo bambino.
📬 E se hai bisogno di scrivermi, mi trovi nella pagina Contatti.

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